La mastoplastica

Il seno che desiderisenza rinunciare alla sicurezzae alla professionalità

Prof. Mario Dini Mastoplastica

Contrattura Capsulare: il rigetto non è più un problema

Finora era una delle controindicazioni più temute e sgradevoli, per le donne che intendevano sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva: oggi, invece, il rigetto della protesi e la contrattura capsulare nella mastoplastica additiva non sono più un problema.

Negli ultimi cinquant’anni la contrattura capsulare – il più frequente caso di rigetto che si potrebbe verificare dopo l’impianto di protesi mammarie – ha rappresentato infatti l’effetto collaterale più indesiderato e il problema che i chirurghi del seno cercano di evitare il più possibile.
Per fortuna, la situazione è migliorata notevolmente: nell’ultimo mezzo secolo, il fenomeno è diminuito in maniera significativa, passando dal 40% degli anni Sessanta a un’incidenza percentuale compresa tra 1 e 8 punti dei nostri tempi, a seconda delle tecniche utilizzate e delle protesi impiantate.

E la tendenza potrebbe continuare: alcuni studiosi coreani hanno appena pubblicato su una delle più prestigiose riviste di chirurgia plastica un interessantissimo studio fatto in vitro, cioè in laboratorio, su alcuni ratti, dove una volta impiantata una piccola protesi sottocutanea hanno instillato alcune gocce di una sostanza molto utilizzata in chirurgia e cioè un antiaderente chiamato AABS (poloxano e alginato).

I dati sono piuttosto sorprendenti: la contrattura capsulare si è ridotta a zero, senza nessun tipo di complicanza o effetto collaterale. Questo studio significa che questo prodotto di basso costo, già utilizzato in chirurgia, permetterà presumibilmente di sconfiggere la contrattura capsulare.

Videogallery Mario Dini Chirurgo Plastico

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